Ca’ del Liscio

Storia

Parola d’ordine: Vai col liscio! E poi: Zum-pa-ppa, Zum-pa-ppa…. il ritmo ci travolge, ci coinvolge e ci lasciamo andare alle sonorità tipicamente romagnole di questo amatissimo genere musicale. Il liscio romagnolo è allegro, prorompente. Fin dai suoi esordi, la musica della tradizione popolare romagnola ha fatto e fa ballare e divertire generazioni e generazioni di romagnoli e di ballerini da tutto il mondo.
Il liscio di Romagna è nato alla fine del 1800, inventato dal violinista romagnolo Carlo Brighi detto Zaclèn (anatroccolo), compositore e capo di una rinomata orchestra da ballo del tempo. Di lui si scriveva, in un periodico dell’epoca, che avesse allestito (a Gatteo) una sala da ballo stabile, “Il Capannone Brighi”, che veniva descritto come “una semplice struttura coperta da un tendone dove suona un’orchestra degna di una sala dorata”. Di locali da ballo ne furono costruiti, in seguito, tanti altri sia per il divertimento dei villeggianti durante la stagione estiva, sia per i romagnoli stessi.
A diffondere il liscio romagnolo nonchè a comporre le famosissime e indimenticabili note di Romagna Mia, pensarono il talento e la passione di Secondo Casadei (1906-1971), non a caso considerato il “re del liscio” e soprannominato “lo Strauss della Romagna”. Il Maestro stesso diceva che il liscio era “un genere musicale che non sarebbe mai tramontato finché ci fosse stata una sola persona che avesse avuto voglia di ballare”. Vero.

L’Orchestra Casadei suona instancabile dal 1928, anno in cui è nata ufficialmente, e tramanda note di generazione in generazione. Da allora la musica folkloristica romagnola ha allietato ed allieta festose serate danzanti, felici ricorrenze e, in modo più o meno consapevole, un po’ tutti i romagnoli la portano nel cuore.
La tradizione del liscio romagnolo si rinnova nei locali da ballo, dove diverte e fa ballare non solo i nostalgici ma anche i nuovi appassionati ed anche i giovani, che si avvicinano al ballo incuriositi.Il liscio, come si è detto, è un genere popolare, è “solare”, le sue canzoni parlano d’amore, di sentimenti, della famiglia, della tradizione, con parole semplici e spontanee. Le melodie accattivanti diffondono allegria, invitano a fare amicizia e ricordano la Romagna di una volta dove il liscio si ballava nelle aie, strisciando le suole delle scarpe sul pavimento, “lisciandolo”. Ancora oggi i piedi saltellano, volano, “punta e tacco” al ritmo della musica ed è un bel sollievo ballare alla fine di una lunga settimana di lavoro.
Il liscio romagnolo è una fusione tra il valzer, la mazurka e la polka e, diffondendosi oltre i confini regionali, ha reso la Romagna luogo di culto per gli estimatori di questi balli. Dobbiamo però precisare che i tre balli in questione non sono di origine Romagnola.
Il valzer viene dall’Austria, la Polka e la Mazurka sono di origine Polacca, ma vengono adottati come “balli romagnoli” perchè le variazioni con cui si eseguono queste musiche sono prettamente romagnole. Il liscio romagnolo, oggi chiamato “danze folk” dagli addetti ai lavori, ha portato alla creazione di diverse scuole di ballo e a campionati di ballo ed alla diffusione delle balere e di orchestre che suonano dal vivo.
Dalla volontà di mantenere viva ed attuale la tradizione del liscio è pure venuta alla famiglia di Secondo Casadei l’idea di costruire la Ca’ del liscio di Ravenna, struttura appositamente dedicata alla musica e ai balli di Romagna.